Spazi ricreativi a portata di mano

Julie Riedo

Il suo lavoro vuol dire anzitutto «varietà». In qualità di responsabile della progettazione degli spazi pubblici, Julie Riedo si occupa di tante cose diverse: dai nuovi arredi – per esempio panchine, sdraio, ombrelloni o un campo da pétanque – ai sondaggi online per individuare le esigenze della popolazione, fino al piano direttore per gli anni successivi.

L’architetta si dedica a tutte queste attività nell’ambito di un progetto modello per lo sviluppo sostenibile del territorio, attuato dal 2020 al 2024 e promosso dalla Confederazione, intitolato «Espaces publics à 5’ de chaque Yverdonnois·e».

«Intendiamo migliorare le condizioni di vita e quindi anche la salute delle persone nella città», spiega Riedo. E questo senza che la popolazione residente sia costretta a recarsi nei grandi spazi ricreativi di prossimità situati in periferia: un aspetto particolarmente importante per le persone con mobilità ridotta o per quelle che svolgono lavori di assistenza.

Per l’urbanista è fondamentale che la città appartenga a tutti. In futuro, contribuiranno a questo obiettivo anche gli eventi artistici e culturali e, naturalmente, il verde in tutte le sue sfumature: alberature lungo le strade, aree per il giardinaggio e l’orticoltura nonché paesaggi particolarmente gradevoli alla vista. Il progetto ha individuato 150 superfici che potrebbero essere riorganizzate. Julie Riedo: «Tutte le persone che vivono o lavorano in città avranno la possibilità di raggiungere rapidamente uno spazio ricreativo che offra loro ciò che cercano».

Sempre al centro degli eventi

Valentin Brändles

Organizzare, coordinare e comunicare: questo è il lavoro di Valentin Brändle. Presso Stadtgrün Luzern applica le sue competenze alla riorganizzazione e al risanamento di zone verdi, tra cui il nuovo giardino espositivo della biodiversità. «Il giardino vuole ispirare la popolazione a gestire superfici in modo seminaturale», spiega Brändle.

Quest’area di 3670 metri quadrati comprenderà tra le altre cose una zona umida, aiuole di piante perenni selvatiche, un mini vigneto e un orto comunitario.

La zona verde è un progetto nato dalla collaborazione tra Stadtgrün, il servizio Protezione dell’ambiente e gli abitanti del quartiere: i giardinieri dei diversi team di Stadtgrün costruiranno piazze in pietra naturale e muretti a secco, mentre il vivaio biologico certificato della città fornirà le piante e gli abitanti del quartiere aiuteranno a piantarle.

Brändle chiede crediti, pubblica bandi di concorso per progetti e coordina gli specialisti. Per lui è particolarmente importante informare tempestivamente la popolazione sui progetti previsti e coinvolgerla.

Nella città di Lucerna, dal 2019, 46 000 metri quadrati di aree verdi comunali sono stati riallestiti in modo seminaturale con prati di fiori selvatici, cumuli di pietre e rami e piccoli specchi d’acqua. Il vivaio della città produce ogni anno per uso proprio oltre 180 000 piante secondo standard biologici. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui Lucerna ha ottenuto il marchio Città verde Svizzera: argento nel 2017 e oro nel 2022. Valentin Brändle ha coordinato il processo di certificazione.

Una visione di una città più verde

Lukas Indermaur

A Lukas Indermaur piace il suo lavoro: come direttore del WWF San Gallo si impegna a favore della natura e non riesce a immaginare un’attività più appagante. «Per esempio, a San Gallo siamo riusciti a far mettere sotto tutela un’enorme quercia secolare di 150 anni». Tuttavia, lui e i suoi collaboratori si sono resi conto che il popolamento arboreo della città stava diventando sempre più rado.

«A San Gallo mancava un piano che integrasse natura urbana, adattamento ai cambiamenti climatici e promozione degli spazi liberi», spiega Indermaur. Da qui è nata l’idea di «Grünes Gallustal», una strategia verde promossa dal WWF San Gallo e gestita dallo studio GSI Architekten. Il risultato è un’opera in 14 volumi che illustra il potenziale verde latente di San Gallo e come fare per realizzarlo concretamente.

«Il nostro obiettivo è riportare la natura in città», afferma Indermaur. Circa un quarto della superficie della città sarà ombreggiato da alberi. Della strategia «Grünes Gallustal» colpiscono in particolare le numerose visualizzazioni. Il video e le tante immagini del prima e dopo hanno lo scopo di suscitare nella popolazione il desiderio che la visione verde diventi realtà. Evidentemente funziona: ne è un esempio il cosiddetto Areal Bach, un’utilizzazione temporanea che, su iniziativa della popolazione, ha trasformato un terreno sterile e abbandonato in un luogo di incontro verde.